STEFANO PALMIERI: LA MIA NUOVA VITA SUL GREEN

Il 45enne toscano, cieco dal 2002 dopo un incidente automobilistico, ha scelto il golf per ritrovare energie e stimoli. Campione italiano blind nel 2015, nell’ultimo weekend ha conquistato due prestigiosi titoli internazionali in Irlanda “Con il golf ho capito che non esiste handicap che possa fermarci, basta avere determinazione e voglia di mettersi in discussione”, Stefano Palmieri – 45enne toscano reduce dalla doppia vittoria in Irlanda nel British Blind Golf Open e nell’Irish Blind Open – ha trovato nel golf la sua nuova guida, lo stimolo per reagire a quel tragico 12 agosto 2002 quando un incidente automobilistico lo ha privato della vista. L’incontro con il golf nasce quasi per caso: “Nel 2013 sono venuto a sapere che Andrea Calcaterra, non vedente come me, stava ottenendo risultati eccezionali giocando a golf blind. E’ stata la svolta della mia vita. Vicino a casa, a Follonica, c’è il Golf Club Toscana, mi presento e chiedo informazioni su come imparare”. Stefano non sapeva niente di golf, non aveva mai provato un colpo: “Lo staff del circolo accetta la sfida e coinvolge il maestro Simone Micciarelli. Inizia così un percorso del tutto particolare: le tecniche vengono trasmesse direttamente tramite il contatto fisico, corpo contro corpo. Nel percorso di apprendimento incontro anche Andrea Mencattini: tra noi nasce subito un’amicizia che porta Andrea a diventare la mia guida sportiva. In pratica, sono i miei nuovi occhi sul campo da golf. Nell’ultima vittoria in Irlanda c’era con me Roberto Cheli, un socio del Golf Club Toscana. Tutti i risultati che raggiungo vanno condivisi con chi è al mio fianco sul green. Grazie a loro, oggi il mio livello di gioco mi permette anche di gareggiare in competizioni aperte a tutti e non soltanto ai disabili”. Stefano, che attualmente svolge la professione di massaggiatore a livello amatoriale, si dedica al golf almeno 3 o 4 volte a settimana: “Passo molte ore in campo pratica per assimilare il movimento dello swing e poi mi concentro sul gioco corto. Del golf mi affascina il rumore dell’impatto con la pallina. In base al suono capisco subito che direzione prenderà il mio colpo”. Spesso in campo con lui ci sono i suoi affetti più cari: “Sono padre di un bambino di nome Mirko, e vivo felicemente con la mia compagna Monica e la sua bimba Gaia. Loro sono i miei primi supporter in tutto quello che faccio, soprattutto durante ogni mia gara di Golf Blind. Ultimamente è proprio mio figlio a posizionare la pallina sul tee per aiutarmi ad eseguire il colpo”. La forza di volontà che lo accompagna sul campo lo porta a raggiungere traguardi impensabili: campione italiano all’Italian Blind Open nel 2015, l’anno seguente festeggia il primo titolo internazionale, facendo suo il Japanese Blind. Infine i successi più recenti: “In Irlanda ho provato una grande emozione. Il British Open è una gara di grande prestigio. La mia vittoria è stata molto sofferta ed è arrivata dopo due giornate di vento e pioggia fortissimi”. Per ogni obiettivo raggiunto, ne segue un altro sempre più ambizioso: “Ora punto con decisione ai Campionati del Mondo per non vedenti in programma nel 2018 a Roma al Golf Club Parco De’ Medici. Vincere sarebbe fantastico e mi aiuterebbe a dare ancora più forza al mio messaggio per aiutare altre persone ad affrontare la vita da una prospettiva diversa”.

Stefano Palmieri del Golf Toscana ha vinto l’Irish Blind Open

Doppietta in pochi giorni per l’atleta non vedente toscano: si era già imposto nel British Blind Open Stefano Palmieri dopo aver vinto la categoria B1 nel prestigioso British Blind Golf Open, ha concesso il bis imponendosi nella categoria B1 pareggiata nelI’Irish Blind Open, al Nuremore Hotel & Country Club di Carrickmacross in Irlanda. L’atleta non vedente di Follonica, guidato sul campo da Riccardo Cheli, ha concluso con 161 colpi superando largamente lo statunitense Chad NeSmith (192), il quale si è preso la rivincita nel lordo (248) prevalendo sul toscano per soli tre colpi (251).Palmieri sta offrendo prestazioni sempre più convincenti e ha aggiunto un altro successo internazionale ai tanti già ottenuti dai giocatori blind italiani. Hanno aperto la via Andrea Calcaterra e Chiara Pozzi Giacosa, che hanno firmato titoli di peso continuando ancora a farlo, e ora stanno dando il loro contributo sia Palmieri che Mirko Ghiggeri, i quali hanno iniziato da pochi anni. Nell’Irish Blind Open l’inglese Andy Gilford (201) ha preceduto nella categoria B2 scratch il sudafricano Garrett Slattery (204) e nella B3 l’altro inglese John Eakin (166) ha prevalso sullo scozzese Ally Reid (181). Tra le ladies ancora un dominio della forte statunitense Linda Port (175), che ha tenuto un altro passo rispetto all’austriaca Karin Becker (227). Stefano Palmieri ha iniziato a giocare nel 2013 presso il Golf Club Toscana, quando aveva già perso la vista, un caso piuttosto raro poiché solitamente si è golfisti e si prosegue l’attività nella nuova condizione. Inutile dire che è stato subito preso da grande passione, dimostrando ancora una volta con la sua presenza sui campi come il golf sia uno sport aperto veramente a tutti. E’ apparso molto competitivo sin dalle prime apparizioni e già nel 2015 ha vinto il Blind Italian Open, poi lo scorso anno ha siglato il primo alloro in campo internazionale facendo suo il Japanese Blind, la gara che ha anticipato il Campionato Mondiale in Giappone, dove si è classificato 17° tra una sessantina di concorrenti.

Paola Fattorini “referee” al Vagliano Trophy

Grande soddisfazione per il golf Toscano: Paola Fattorini, giudice arbitro federale già responsabile dell’attività giovanile della nostra regione è stata convocata quale “Rules Official” al prestigioso Vagliano Trophy la sfida biennale tra le rappresentative femminili dell’Europea Continentale e della Gran Bretagna & Irlanda che si è svolto sul percorso del Circolo Golf Bogogno dal 30 giugno al 1 luglio. A lei vanno tutti i complimenti del Comitato Regionale Toscano e della Sezione Zonale Regole 5.

Cei e Galatolo vincono la 45° edizione del Città di Pisa

Oltre settanta i giocatori provenienti da tutta la Toscana che hanno partecipato nel week end del 17 e 18 giugno alla Coppa Città di Pisa che si è svolta sul percorso del Golf Club Tirrenia.
La manifestazione, che si disputa da ben 45 anni, è considerata la più importante del calendario dello storico circolo tirreniese ed è insieme al Giglio d’Oro di Firenze e alla Coppa Punta Ala una delle gare storiche della nostra regione.
Nella Classifica maschile vittoria del portacolori del Circolo di Montelupo Davide Cei il quale è riuscito grazie ad un ottimo secondo giro in 76 colpi, miglior score della giornata, a concludere le sue 36 buche con un score totale di 155 colpi.
Ad un solo colpo dal vincitore il giovane Alessandro Brotini (157) del Golf Club Bellosguardo di Vinci. Terzo classificato a sei colpi dal vincitore il giovanissimo Lorenzo Rosetti anch’esso del Golf Club Bellosguardo. Nella classifica pareggiata vittoria del giovanissimo Riccardo Zuckermann del Golf Club Ugolino Firenze con un eccezionale score di – 13 (131) e secondo posto per Massimo Michelotti (137) del Golf Cosmopolitan.
Nella Classifica Femminile vittoria della ex nazionale Giulia Galatolo (161) del Golf Club Livorno la quale ha distanziato di ben 22 colpi la seconda classificata Manola Conti (183) del Golf Club Tirrenia. Terza posizione per la giovane Martina Cacciamani (193) giocatrice del Golf Parco di Firenze. Nella classifica pareggiata vittoria di Monica Pini (155) e secondo posto per Monica Maccanti (158) del Golf Club Cosmopolitan.
A conferma dell’importanza dell’evento alla premiazione hanno partecipato l’Assessore del Comune di Pisa Maria Luisa Chiofalo, Andrea Scapuzzi Presidente del Comitato Regionale Toscano Federgolf e il Presidente del Coni Comitato provinciale Pisano Giuliano Pizzanelli.
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Punta Ala cambia pelle iniziata la riconversione del tappeto erboso

Le novità introdotte dalla nuova normativa sull’uso dei prodotti fitosanitari (PAN – Piano di Azione Nazionale, definito con il DM del 22/1/14 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°35 del 12/2/2014) stanno portando ad una rivoluzione non solo nel settore agricolo, ma anche nella gestione delle aree verdi urbane, tra cui i campi sportivi e, di conseguenza, anche i percorsi di golf. In aree considerate molto sensibili, come parchi, giardini pubblici ed impianti sportivi, l’impiego dei prodotti chimici è ora vietato o ridotto al minimo, a causa delle possibili ripercussioni negative che possono avere sulla salute umana e sull’ambiente. Su tutti i percorsi della nostra nazione, nessuno escluso, sarà necessario un adeguamento alla normativa, adottando metodi alternativi per la protezione fitosanitaria del tappeto erboso e per la gestione delle infestanti, quindi adeguate tecniche agronomiche, sistemi biologici di controllo ed utilizzo di attrezzature a minimo impatto ambientale. In particolare nelle regioni mediterranee, dove i tappeti erbosi sono stati realizzati prevalentemente con specie graminacee microterme, che durante il periodo estivo richiedono elevati apporti di acqua e fitofarmaci, con un conseguente notevole utilizzo di risorse idriche, convertire il tappeto erboso sarà di fondamentale importanza. Per la realizzazione di un tappeto erboso di qualità, sarà fondamentale la scelta dell’essenza; questa scelta si basa su numerosi fattori, come l’andamento climatico, le precipitazioni e la qualità dell’acqua disponibile. L’impiego delle specie da tappeto erboso macroterme, più idonee per l’ambiente mediterraneo, consente un importante risparmio di acqua, fertilizzanti e prodotti fitosanitari (indicativamente del 50% ed oltre). Il Golf Club Punta Ala ha deciso di adeguarsi alle nuove norme, sia al fine di tutelare i giocatori e gli ospiti, sia per ripristinare la necessaria qualità della superficie di gioco, che negli anni, per vari fattori, si è decisamente ridotta e ha deciso da subito di riconvertire il proprio tappeto erboso: i green ed i fairway del percorso saranno, infatti, convertiti impiegando la specie macroterma “Paspalum vaginatum, varietà Sea Isle 2000”, che presenta come caratteristica peculiare l’adattamento a terreni nei quali l’accumulo di sali limita la sopravvivenza di altre essenze. Questa specie può, infatti, sopportare periodiche inondazioni con acqua di mare e, per questo, in zone che hanno problematiche connesse alla salinità dei suoli o dell’acqua di irrigazione, può essere utilizzata anche sui green, sopportando anche altezze di taglio molto ridotte. In futuro il Golf Punta Ala, per l’irrigazione del tappeto erboso di Paspalum, potrà impiegare quantitativi di acqua ridotti, ma anche sfruttare direttamente l’acqua proveniente dal depuratore invece di quella prodotta dal dissalatore. I fruitori del percorso potranno giocare in un ambiente più sano e senza rischi per la salute.

Pro Am al Golf Club Saturnia vince il Pro Giuseppe Sabbatino

Si è svolta giovedi 15 giugno nella splendida cornice del Saturnia Spa Golf resort, la Pro Am Air Park Fiumicino Co-Sponsor Biz Adviser Srl. La gara che ha riunito maestri professionisti provenienti da tutto il territorio nazionale, ha visto la partecipazione di oltre 80 giocatori. La formula di gioco, è stata la quattro Palle La migliore. Ogni flight composto da un Pro e tre Amateurs migliori, con la somma dei 2 migliori risultati su 4, e con handicap limitato a 28 colpi di gioco. La partenza in shot gun alle ore 11.30, in una giornata di calura estiva, non ha trovato impreparati gli organizzatori, che hanno messo a disposizione lungo tutto il percorso di gioco un servizio di beverage and bouvette costante, per poter affrontare in tutta tranquillità il gioco. Il Saturnia, è considerato un campo da campionato di 6316 metri su 70 ettari mossi, alquanto tecnico e impegnativo. Zone collinari in lieve pendenza, fairway ondulati, grandi ostacoli d’acqua in ben cinque buche, insidiosi rough, bunkers di sabbia silicea, ed i green da studiare con attenzione. Un’esperienza unica da provare, perché terminato il percorso, si può essere certi di poter sostenere con soddisfazione di avercela fatta. I colori ed il paesaggio, fanno respirare appieno la Maremma, con il suo marchio inconfondibile. Il Team vincitore della 2° edizione della Pro- Am è stato quello capitanato dal Pro Giuseppe Sabbatino, che ha prevalso sui diretti concorrenti dei Team dei Pro Pierlugi Colonna, Rossi Anna e Maurizio Severa.
P.M.

Stefano Palmieri: il Golfista non vedente in allenamento al Golf Club Toscana

Uno swing completamente al buio in uno sport dove la vista in teoria è fondamentale. Per Stefano Palmieri, 45 anni cittadino di Follonica in provincia di Grosseto, il golf è stato motivo di rinascita e di stimolo, da quando nel 2002, a causa di un incidente in auto, perde la vista. Un momento drammatico per un giovane nel pieno della sua vita, ma grazie allo sport, riesce a trovare la forza per riuscire a trovare una consapevolezza diversa che può comunque farcela. L’incontro decisivo è stato con Simone Micciarelli, maestro federale del Golf Club Toscana, che gli ha permesso di muovere i suoi primi passi nel mondo del golf e che tuttora rappresenta il suo punto di riferimento. “Stefano è sempre stato determinato, ed è stata un’opportunità di crescita per entrambi – racconta Micciarelli – E’ semplice insegnare questo sport in una situazione di normalità. Ma qui c’era una sfida maggiore, che non riguardava solo Palmieri, ma soprattutto me, come maestro. Mi ha sempre colpito la sua voglia di farcela, di riuscire. Non solo di imparare a giocare, ma soprattutto di essere competitivo, fino a conseguire dei risultati importanti a livello agonistico.” L’entusiasmo, le dure sessioni di allenamento, la voglia di continuare, ma anche il divertimento, lo hanno portato nel 2013 alla partecipazione di una gara di calibro internazionale : la Open Italia Blinde. Da allora gioca con costanza, raccogliendo con soddisfazione numerosi successi. Nel 2015 è stato campione italiano all’Italian Blind Open, nel 2016 si è classificato primo assoluto al Blind Open in Giappone e quinto di categoria, diciassettesimo assoluto al Campionato Mondiale Disabili. La Federazione Italiana Golf Disabili, svolge un impegno costante per permettere alle persone portatori di handicap di praticare questo sport, al pari degli altri, gareggiando negli stessi team di giocatori. Si gioca nello stesso campo con le stesse regole. Tutto lo sport è un elemento riabilitativo e permette una perfetta integrazione. Nel caso dei giocatori non vedenti per esempio, possono essere accompagnati da un coach, per aiutarli ad allinearsi alla buca, o appoggiarsi ad un bastone per l’uscita dal bunker. Il campo del Golf Club Toscana richiede un gioco preciso; con un percorso molto panoramico ma insidioso, dove per ben undici buche sono presenti ostacoli d’acqua, mentre nelle altre numerosi delimitazioni fuori limite e bunker; infine neanche il green con doppia o tripla pendenza, permette distrazioni. Stefano Palmieri, in questi giorni sta ultimando il proprio allenamento proprio al Golf Club Toscana con i consigli del Pro Micciarelli, ma ha già pronti i bagagli per partecipare al Blind Open che si svolgeranno a fine mese in Scozia ed in Irlanda. Un esempio che fa riflettere, lontano da ogni autocommiserazione, bensì di forza e coraggio dove il golf può diventare un’esperienza unica.
P.M.

Gianmarco Manfredi del Golf Ugolino vince il Campionato Nazionale Ragazzi

Il Versiliese Gianmarco Manfredi in forza al Golf Ugolino di Firenze ha dominato nei Campionati Nazionali Ragazzi conquistando il titolo con largo margine sui secondi classificati. Sul percorso del Circolo Golf Torino (par 72), Gianmarco Manfredi (284 – 74 71 70 69, -4) ha preso il comando nel secondo giro e poi, unico giocatore sotto par, ha aumentato progressivamente il vantaggio fino a portarlo a sette colpi su Riccardo Leo (Royal Park I Roveri), secondo con 291 (+3). Al terzo posto con 292 (+4) Jacopo Albertoni (Marco Simone), al quarto con 295 (+7) Kevin Latchayya e Lorenzo Bruzzone, entrambi del Royal Park I Roveri, al sesto con 296 (+8) Gregorio De Leo (Biella) e al settimo con 297 (+9) Carlo Chiarelli (La Romanina). E’ uscito al taglio Pier Francesco De Col (Royal Park I Roveri), 44° con 157 (+13), che difendeva il titolo. Gianmarco Manfredi, nato a Massa, 17 anni ad agosto e da tempo nel giro azzurro, è al primo titolo tricolore.