Uno swing completamente al buio in uno sport dove la vista in teoria è fondamentale. Per Stefano Palmieri, 45 anni cittadino di Follonica in provincia di Grosseto, il golf è stato motivo di rinascita e di stimolo, da quando nel 2002, a causa di un incidente in auto, perde la vista. Un momento drammatico per un giovane nel pieno della sua vita, ma grazie allo sport, riesce a trovare la forza per riuscire a trovare una consapevolezza diversa che può comunque farcela. L’incontro decisivo è stato con Simone Micciarelli, maestro federale del Golf Club Toscana, che gli ha permesso di muovere i suoi primi passi nel mondo del golf e che tuttora rappresenta il suo punto di riferimento. “Stefano è sempre stato determinato, ed è stata un’opportunità di crescita per entrambi – racconta Micciarelli – E’ semplice insegnare questo sport in una situazione di normalità. Ma qui c’era una sfida maggiore, che non riguardava solo Palmieri, ma soprattutto me, come maestro. Mi ha sempre colpito la sua voglia di farcela, di riuscire. Non solo di imparare a giocare, ma soprattutto di essere competitivo, fino a conseguire dei risultati importanti a livello agonistico.” L’entusiasmo, le dure sessioni di allenamento, la voglia di continuare, ma anche il divertimento, lo hanno portato nel 2013 alla partecipazione di una gara di calibro internazionale : la Open Italia Blinde. Da allora gioca con costanza, raccogliendo con soddisfazione numerosi successi. Nel 2015 è stato campione italiano all’Italian Blind Open, nel 2016 si è classificato primo assoluto al Blind Open in Giappone e quinto di categoria, diciassettesimo assoluto al Campionato Mondiale Disabili. La Federazione Italiana Golf Disabili, svolge un impegno costante per permettere alle persone portatori di handicap di praticare questo sport, al pari degli altri, gareggiando negli stessi team di giocatori. Si gioca nello stesso campo con le stesse regole. Tutto lo sport è un elemento riabilitativo e permette una perfetta integrazione. Nel caso dei giocatori non vedenti per esempio, possono essere accompagnati da un coach, per aiutarli ad allinearsi alla buca, o appoggiarsi ad un bastone per l’uscita dal bunker. Il campo del Golf Club Toscana richiede un gioco preciso; con un percorso molto panoramico ma insidioso, dove per ben undici buche sono presenti ostacoli d’acqua, mentre nelle altre numerosi delimitazioni fuori limite e bunker; infine neanche il green con doppia o tripla pendenza, permette distrazioni. Stefano Palmieri, in questi giorni sta ultimando il proprio allenamento proprio al Golf Club Toscana con i consigli del Pro Micciarelli, ma ha già pronti i bagagli per partecipare al Blind Open che si svolgeranno a fine mese in Scozia ed in Irlanda. Un esempio che fa riflettere, lontano da ogni autocommiserazione, bensì di forza e coraggio dove il golf può diventare un’esperienza unica.
P.M.